Un ricordo siciliano

 

I Giganti di Pirandello secondo Bolognini.

Cliccando sul link sopra riportato si va a questa bella testimonianza di un fine commentatore, allora ancora ragazzo: “…di un anno, era il 1989, in cui andammo tutti quanti alle prove e alle rappresentazioni dei Giganti della montagna messi in scena da Mauro Bolognini, per le Panatenee in un teatro allestito nel bel mezzo della Valle dei templi…. Federico B. Amendola aveva composto le musiche. Di quelle serate trascorse ad assistere alle prove, ricordo il tempio della Concordia insaccato tra gli ulivi e gli sgorbi di cemento armato di Girgenti nuova, e ricordo anche una luna sghemba che appariva al tramonto, le sfuriate del Maestro, l’eleganza assoluta e gli occhi di Irene Papas(qui Pirandello, e non Sciascia, eppure la stessa identica assoluta sensualità) e due grandissimi attori di teatro.

Per primo Gigi Pistilli da Cori, studente al Piccolo di Milano e che avevamo conosciuto da ragazzini nei film di Sergio Leone a recitare parti di cattivi sudati e abbronzati; in quell’occasione invece stava sul palcoscenico con una presenza che si accendeva e spegneva alla bisogna su richiesta del regista, con puntualità svizzera e una luminosità che ancora oggi a distanza di molti anni ricordo con nettezza.

E poi Flavio Bucci che, prima di andare in scena, lo sentivi dialogare con una parlata frenetica, veloce, ispida e poi sul palcoscenico si trasformava, indossava gli abiti nel Mago Cotrone, perdeva per strada ogni accento nervoso nella voce e recitava con un timbro sublime, stentoreo. Seduceva e basta. Per anni una battuta del Mago Cotrone ci accompagnò in famiglia: “Che cos’è? O non vi vergognate? Avete paura e vorreste farne?

Insieme a Giustino Durano, Papas, Bucci e Pistilli erano gli unici che non subivano la ferocia di Bolognini destinata al resto della compagnia, tecnici compresi. Sia chiaro, si trattava di ferocia messa al servizio di una resa scenica impeccabile. Se posso dirla tutta, mi manca quel teatro e mi mancano quegli interpreti.


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